
Un oggetto decorativo e olfattivo all’incrocio dei codici estetici dell’architetto Sophie Dries e di D’ORSAY. Sophie Dries apporta la propria visione radicale stravolgendo l’iconico trittico di materiali di D’ORSAY: minerale (pietra di travertino), legno (noce), metallo (ottone) e propone la lettura verticale e organica attraverso una nuova combinazione di materiali. Realizzato in edizione limitata, questo nuovo oggetto verrà lanciato durante il Salone del Mobile 2023 a Milano.



Due le versioni, una con la selenite e l’altra con il travertino, che mescolano materiali minerali, metallici e vegetali:
- Selenite: varietà di gesso nota per le sue proprietà curative. Questa pietra cattura la luce in modo incomparabile, facendo risaltare il metallo e il sughero che l’accompagnano. Ottone: il materiale preferito di D’ORSAY, presente nella candela ricaricabile della Maison, conferisce all’oggetto una vibrazione unica. L’anello, realizzato in un laboratorio di gioielleria, eleva l’oggetto in modo prezioso.
Sughero bruciato: vero e proprio materiale ecologico e naturale, il sughero è caratterizzato da un rapido rinnovamento, che consente di progettare oggetti duplicabili, riciclabili ed ecologicamente neutri. La sua natura porosa gli permette di ricevere il profumo concentrato che diffonde delicatamente, mescolando il suo sottile sentore di fumo.
Prezzo al pubblico: 200 €
Compresi 2 concentrati di profumo di ricarica da 5ml - Travertino: alternativa commovente all’impassibile marmo, il travertino rivela in questa creazione le sue asperità, le sue venature e la sua consistenza unica. Crudo e sensuale, ma anche raro, conferisce un carattere statuario unico al sughero e all’ottone.
Ottone e Sughero bruciato.
La fragranza associata:
13:30 In the same place
Prezzo al pubblico: 280 €
Compresi 2 concentrati di profumo di ricarica da 5ml
Una fragranza esaltata dalla diffusione del sughero che rafforza la sfaccettatura coriacea e le note verdi ad essa associate.
Testa: Erba appena tagliata Cuore: Fieno verde, Legno umido Base: Camoscio nero, cuoio
Questa fragranza ci porta ai margini di un bosco dove possiamo avvertire unl’umidità verde. Meravigliosa dualità tra il verde e il calore della pelle dei nostri telai, la fragranza tra il Fieno Verde e il Camoscio Nero. Arrivando nel cuore della foresta, ubriachi dopo una corsa frenetica, ci siamo un po’ persi. Probabilmente era questo l’obiettivo.
Una fragranza cuoiosa ed erbacea che evoca una passeggiata a cavallo nella foresta, ideata da Vincent Ricord per D’ORSAY. L’ARCHITETTO SOPHIE DRIES
L’oggetto è presentato in una scatola imbottita:
- per migliorare l’esperienza, l’oggetto deve essere assemblato;
- la parte in sughero deve essere inserita nella base in selenite o travertino/ottone;
- per profumare l’oggetto, si possono aggiungere alcune gocce di concentrato di fragranza D’ORSAY alla parte in sughero. Questo supporto organico conferisce un delicato tocco olfattivo agli interni. Architetto e designer HMNOP, Sophie Dries si è laureata all’ENSA Paris-Malaquais e alla Aalto University di Helsinki. Ha inoltre seguito una formazione in arte contemporanea presso l’École du Louvre.
Dopo aver collaborato con prestigiosi studi di architettura e design come Jean Nouvel, Pierre Yovanovitch e Christian Liaigre, Dries ha creato il proprio studio a Parigi nel 2014 e ha poi aperto un secondo indirizzo a Milano nel 2017.
Nel 2015 ha partecipato alla residenza di architettura della “Jorn Utzon Foundation” nella Villa Can Lis di Maiorca, dove ha creato “TR”, la sua prima collezione di tappeti. Successivamente, le sue collezioni di ceramiche sono state presentate al Salone del Mobile di Milano, al PAD di Londra, al Collectible di Bruxelles, al Salon Art + Design di New York e sono vendute nelle gallerie L’Eclaireur di Parigi e Los Angeles. Si possono trovare anche nel Wallpaper Store.
Oltre alle sue opere in ceramica, crea anche eccezionali pezzi in edizione numerata per le gallerie Nilufar di Milano e Giustini / Stagetti di Roma. Le sue varie creazioni sono state esposte anche in fondazioni private e alla Cité de l’Architecture nel 2019 per la retrospettiva sui mobili degli architetti. Anche case editrici di mobili come KAIA e TRAME hanno fatto appello al suo talento per creare pezzi in serie che riflettono il suo rispetto per l’artigianato.
Punto di partenza dei suoi progetti architettonici, il genius loci (lo spirito del luogo) per lei essenziale: s’immerge nel luogo per comprenderlo a fondo; per dargli forma, rispettandone la storia e il contesto.
Lungi dall’essere chiusa in uno stile, Dries si ispira sia all’Illuminismo che all’arte contemporanea. Anche l’Arte Povera, con il suo uso di materiali nobili e naturali (legno, pietra, marmo, metallo), e parte di una ricerca di sostenibilità, è una fonte di ispirazione nel suo lavoro. L’universo estetico di Dries è caratterizzato da un mix di lusso e autenticità in cui modernità, eleganza e comfort sono bilanciati in modo coerente e audace.
La quintessenza del materiale e dell’artigianato sono al centro del suo lavoro: combinare le tecniche artigianali tradizionali con il nuovo know-how contemporaneo, sia nei suoi progetti di architettura d’interni che nelle sue creazioni di mobili.
Circondata da artigiani d’eccezione, utilizza la sua conoscenza dei materiali e la costante sperimentazione con essi, praticando nuove idee e metodi per raggiungere “l’essenza cosmica della materia”, un concetto caro a Brancusi. Libera da ogni idea preconcetta, crea spazi a immagine e somiglianza di chi li occupa, guidata dalla singolarità di ogni incontro.
Oggi, Dries è presente a Parigi e a Milano ed è specializzata nella creazione di residenze private, hotel, boutique di lusso e scenografie per mostre. Sophie Dries è stata selezionata tra i 100 designer AD del 2022 e tra i 100 Phaidon’s World Best Interior designer. Ha inoltre vinto il Paris Shop & Design Award per la boutique Michel Vivien nel 2021 e l’AD Land Rover Awards of the Year 2022.
D’ORSAY AMÉLIE HUYNH – NUOVA FONDATRICE
Convinta che le grandi storie siano fatte per durare, nel 2015 Amélie Huynh ha deciso di dare nuova vita a. Cullata da fragranze fin dall’infanzia, è stata toccata dalla storia di Alfred e Marguerite, affascinata dal momento in cui il giovane conte si è cristallizzato creando per loro il primo profumo di coppia. Continua la storia della Maison e la sua originale storia d’amore esplorando lo stato dell’amore fino al desiderio carnale, parlando di sentimenti e intimità.
Rielabora la linea olfattiva nel rispetto del patrimonio della Maison, collaborando con i profumieri Olivia Giacobetti, Mark Buxton, Karine Chevallier, Bertrand Duchaufour, Fanny Bal e Vincent Ricord… La sua visione è assertiva, le fragranze D’ORSAY saranno per lei e per lui come lo era la prima, caratterizzata da una forma di dualità che si ritrova in quello stato d’amore che spesso ci mette sottosopra.
Continua a promuovere l’artigianato francese ricorrendo ad artigiani locali, siano essi vetrai, ceroplasti o gioiellieri.
La sua passione per il design e il lavoro degli architetti si esprime ancora una volta nella scelta di questa collaborazione con l’architetto-designer Sophie Dries.
ALFRED D’ORSAY – L’ORIGINE DEL MARCHIO
Potremmo parlarvi della sua eloquenza e del successo che riscuoteva quando arrivava in un salone a Parigi o a Londra, della sua capacità di “dettare il tono” decidendo di indossare un particolare capo di abbigliamento, della sua abilità nell’elogiare un particolare colore o movimento artistico, ma anche, della sua visione ispirata e a volte sconnessa del mondo che lo ha reso l’icona del famoso New Yorker per ogni numero di anniversario dal 1925. Tuttavia, preferiamo parlare della sua libertà di spirito, della sua impertinenza e del suo acuto senso della bellezza.
Alfred d’Orsay ha vissuto la sua vita esattamente come voleva: con passione, godendo di tutte le arti, pensando solo al momento presente, certamente bruciando un po’ le ali, a volte per orgoglio ma sempre per amore. Incontra Marguerite Blessington nel 1821, lui ha 20 anni, lei 32, e lui è sposato per una buona ragione. Qualunque sia la configurazione, si innamorano, irrevocabilmente. Si amano al di là delle convenzioni, combinando guai durante i loro viaggi tra Italia, Francia e Inghilterra. Alfred è un abile artigiano, cosa che diverte Marguerite a dismisura. Il profumo è per lui un’ulteriore espressione artistica naturale. Immagina un profumo, una fragranza di assoluzione che possano indossare entrambi, una fragranza senza etichetta, in una