Rispetto ai giovani talenti italiani della sua generazione, Matteo Cibic vanta un segno internazionale disinvolto. Un’attitudine creativa che gli consente di ingaggiare emotivamente persone di Paesi e culture diverse. Non a caso il designer, classe 1983, usa con consapevole leggerezza materiali esotici come avorio e bambù e sintetici come la resina per dare forma a dettagli contemporanei e onirici. Il suo linguaggio nasce a tutti gli effetti da un mix calibrato di suggestioni orientali (quelle espresse nella collezione di arredi per il brand indiano Scarlet Splendour) e glamour (quello degli zaini One per Obag, ma anche dell’eclettismo contemporaneo per Bonotto Editions, la manifattura italiana che produce tessuti per l’abbigliamento). I suoi oggetti sono creature fantastiche dalle forme strane che sembrano uscire da un film fantasy in versione 3D. Un po’ come accade per i complementi di arredo per Secondome e Paola C.: soggetti immaginari disegnati in modalità funny.Fino al 9 aprile è possibile visitare la sua esposizione Vaso Naso presso Foyer Gorani, a design curated plaza for creative minds, prodotto da 5VIE e curato da Federica Sala.